Terremoto del Belice, le dichiarazioni di Mattarella in occasione del 55° anniversario
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 un violento terremoto di magnitudo 6.4 colpisce la Sicilia occidentale e, in particolare, le province di Palermo, Trapani e Agrigento. La Valle del Belice è devastata. Gibellina, Montevago, Poggioreale e Salaparuta sono rase al suolo. Gravemente danneggiate anche Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Scafani, Contessa Entellina, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi e Santa Margherita del Belice.
Il bilancio è di 296 vittime, oltre mille feriti e quasi 100mila sfollati.
In occasione del 55esimo anniversario ecco le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio di cinquantacinque anni or sono, un terremoto devastante sconvolse la Valle del Belice, recando morte ai suoi abitanti, distruggendo abitazioni e paesi, infliggendo il dolore più straziante. Alle vite spezzate, alle famiglie che vinsero la paura e la disperazione, ai loro discendenti che hanno aperto nuove strade, va il primo pensiero. Fu una prova durissima. Il Paese intero partecipò con commozione alle sofferenze di quelle comunità. L’Italia avrebbe conosciuto, in pochi anni, altre tragedie innescate dalla natura altamente sismica del nostro territorio, con costi elevatissimi, anzitutto in termini di vite umane. Dopo quei drammatici eventi la Repubblica si è dotata di un’organizzazione per la prevenzione, per il soccorso, per la protezione delle persone, per la ripresa delle attività dopo l’emergenza che oggi è presa a modello. Rimane indelebile la solidarietà sviluppata dalla comunità nazionale che ha accompagnato i momenti più difficili. Lo spirito di condivisione degli italiani ha spinto le istituzioni a progredire. Vi hanno contribuito in modo significativo le persone della Valle del Belice, difendendo la propria dignità e i propri diritti, e trasformando le tante sofferenze e privazioni in energia civile».