Svapo Puntata 3 – La sigaretta elettronica, un esperimento al tempo del Coronavirus
La mia esperienza con la sigaretta elettronica sta avvenendo in un momento storico particolare. Siamo costretti in casa a seguito dell’emergenza da coronavirus. Quando ho iniziato il mio approccio con le e-cig non c’era ancora il lockdown e quindi non avrei mai immaginato tutto quello che sarebbe successo. Forse, potendo prevedere il futuro, non avrei iniziato. Oggi sono, in parte contento, di essermi buttato in questa avventura.
In pratica dal 10 marzo ho preso la decisione di non uscire di casa se strettamente necessario. Ho chiuso l’attività, anche se tra quelle che possono rimanere aperte, ed ho svolto principalmente l’attività giornalistica da casa uscendo lo stretto necessario e sfruttando le occasioni anche per fare la spesa ed acquistare ciò di cui ho bisogno a casa proprio per limitare le uscite.
In pratica è dal 10 marzo che non tocco sigarette. Con la scusa di non poter uscire ho evitato di acquistare il tabacco, ma ad essere sincero avevo fatto una scorta di liquido dal buon Gianni, forse perchè i tabacchini sarebbero rimasti aperti e non si sapeva dei negozi di sigarette elettroniche. Fatto sta che mi sono ritrovato senza tabacco, ma con la e-cig e con il piccolo Gianni che mi appariva come l’angelo buono ad invitarmi a non fumare tabacco.
Non sono giorni facili. Stare in casa è difficile per noi che siamo abituati ad una vita frenetica. Ed è facile, immaginare, come per un accanito fumatore le occasioni per accendere una sigaretta siano molte nei momenti di noia casalinga. Molte più occasioni di quando si è impegnati nelle solite faccende quotidiane in una vita normale, magari a lavoro dove non ci si può fermare per fumare.
Non sono giorni facili se poi, da accanito fumatore, decidi di provare a smettere sfruttando l’obbligo di non uscire e imponendoti di non considerare il tabacco un bene di prima necessità. Fino ad oggi quando mi dicevano che fumare fa male, non mi sono mai creato particolari preoccupazioni. Ma poi il leggere in una nota dell’istituto Superiore di Sanità che evidenziava che i fumatori sono più a rischio in caso di contagio da covid-19 mi ha fatto riflettere. Ed è stato un motivo in più per provare a smettere. Ma non è facile.
Mi sento come Spud di Trainspotting quando si è barricato in una stanza perchè voleva smettere di farsi. A volte il desiderio è talmente tanto che non c’è niente che riesca a farlo passare. Inizio a passeggiare per il corridoio di casa, sbatto la testa nel muro, voglio uscire per acquistare le sigarette. Poi, consapevole che è meglio restare in casa per evitare il contagio desisto. Soffro, ma resisto. Sono passati 15 giorni senza tabacco, ma la voglia ancora resta. Forse, senza l’obbligo di isolamento domiciliare volontario imposto a tutti non avrei del tutto smesso. Ma questo non lo sapremo mai. Potremo solo scoprire se, una volta terminata l’emergenza, riprenderò a fumare. Ma questo è un altro discorso.
Sicuramente un aiuto importante, in questi giorni, per distrarmi dalla voglia di tabacco e dai momenti di crisi da astinenza psicologica della sigaretta me l’ha data la e-cig. E fondamentali sono i consigli a distanza del buon Gianni, sempre attento anche ai dettagli. E’ riuscito a capire che c’era qualcosa che non andava nella mia sigaretta elettronica da un video su facebook. E si è prodigato per risolverlo. Non trovavo vera soddisfazione nell’e-cig, ma grazie ai suoi consigli sto iniziando ad apprezzarla.
Sarà il momento di chiusura domiciliare, ma resto ancora dell’idea che la sigaretta elettronica non mi dia la soddisfazione del tabacco. Ma intanto grazie all’e-cig resisto ed il buon Gianni mi segue a distanza e continua ad apparirmi, sbucando da ogni angolo, incitandomi a resistere. Sarà perchè abbiamo fatto la scommessa o ci tiene veramente?