Stromboli, l’analisi dell’INGV
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che l’esplosione di forte intensità accaduta alle ore 10:17 di ieri è classificabile come evento parossistico ed ha interessato l’area craterica dello Stromboli. In particolare, l’evento ha riguardato principalmente il settore centro meridionale dell’area craterica ed in maniera secondaria l’area nord. Quest’ultima ha provocato un flusso piroclastico che si è riversato lunga la Sciara del fuoco sviluppandosi per diverse centinaia di metri in mare. L’area di ricaduta dei prodotti dell’esplosione ha interessato tutta l’area sommitale del vulcano e la colonna eruttiva ha raggiunto un altezza superiore ai 2 km.
L’analisi dei dati di deformazione del suolo non ha indicato anomalie di rilievo. Il flusso di SO2 non ha mostrato specifiche anomalie mantenendosi su un regime di degassamento su un livello medio.
Dall’analisi del tracciato sismico si osserva, a partire dalle 10:16, una sequenza di eventi esplosivi, il più energetico dei quali si è verificato alle ore 10:17. Dal punto di vista prettamente sismico tale sequenza può considerarsi confrontabile con l’episodio del 3 luglio scorso. Inoltre, un repentino incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico è stato osservato in concomitanza dell’evento esplosivo.