Quiete, quando la musica diventa poesia, l’esordio di un nuovo talento
Nell’era contemporanea i cantanti emergenti molto spesso, alla ricerca dei facili successi, perdono di vista l’essenza della musica e si fanno deviare verso la creazione di tormentoni futili e volatili. Tuttavia, tra la schiera dei nuovi talenti punta a farsi strada non un semplice cantante, ma un vero e proprio poeta delle nuove generazioni. Si tratta di Gabriel Coppolino, in arte Quiete, originario di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il suo modo di scrivere e la profondità dei suoi testi sprigionano emozioni vere e sincere. Riesce, con semplicità, a declinare l’amore con un linguaggio fresco e diretto.
Da alcune settimane è uscito sulle piattaforme digitali il singolo d’esordio, “Un’altra volta”. Si tratta di un brano in cui l’amore finito al termine di una storia forse mai vissuta nella sua totalità è al centro di una ballata pop nostalgica e sentimentale.
“Ho iniziato a scrivere – ha raccontato Gabriel Coppolino – per esorcizzare tutti i disagi e le difficoltà di una vita trascorsa in salita in cui l’unico modo per riscattarmi era proprio buttar fuori parole piene di verità. “Un’altra volta” è una miscellanea di sentimenti contrastanti indirizzati verso un unico significato: smettere di farsi male quando si è incompatibili per evitare che la rabbia, nella sua innaturale evoluzione, diventi odio e violenza”.
Quiete ha le carte in regola per farsi strada nel difficile mondo della musica moderna. Nonostante le sue canzoni siano ricche di contenute e ricercate, l’artista riesce anche a conciliare l’aspetto dell’orecchiabilità, elemento essenziale per far breccia soprattutto tra i giovani che difficilmente entrano nel vivo di un brano, ma si soffermano troppo in superficie. E le canzoni di Gabriel Coppolino sono fatte per restare e non essere solo un prodotto usa e getta. Questa, con molta probabilità, sarà l’elemento che gli consentirà di trovare la strada giusta per continuare a regalare emozioni con la sua musica.