Patti – Salvo e Musmeci: puntare sulle esigenze del “Barone Romeo”
Rimane alta l’attenzione sull’ospedale “Barone Romeo” di Patti. I consiglieri comunali Luca Musmeci e Placido Salvo, da sempre attenti alle esigenze della struttura sanitaria pattese, in una nota stampa tornano ad espriemere la loro preoccupazione sulla situazione attuale e sulle prospettive del “Barone Romeo”. “In questa fase emergenziale – hanno scritto – il nostro presidio, pur non essendo stato individuato quale struttura per assistere i malati covid, ha subito una forte compressione dell’attività erogabile all’utenza. Di fatto dal mese di dicembre l’attività è limitata quasi esclusivamente alle urgenze. Le tempistiche previste nelle liste di attesa, in tanti casi già vergognosamente e pericolosamente lunghe, stanno subendo un ulteriore aggravio. Vi è la necessità di riavviare più velocemente possibile l’attività ordinaria e ciò sarà possibile anche alla luce della fondamentale campagna vaccinale alla quale con grande entusiasmo ha già aderito la quasi totalità del personale sanitario. Ma proprio sull’ordinario ricade la nostra preoccupazione: le carenze che il “Barone Romeo” presentava prima del covid sono ancora attuali e abbiamo paura che si è perso del tempo prezioso per sopperirvi”.
I due consiglieri comunali evidenziano l’annosa problematica legata alla carenza di anestesisti che incide sull’attività ospedaliera e sulla mancanza di adeguato numero di personale medico ed infermieristico. “Il reparto di ortopedia – hanno scritto – privato della pronta disponibilità, pur classificato struttura complessa, di fatto svolge solo attività ambulatoriale per mancanza del primario e di numerosi dirigenti medici. La chirurgia vascolare, così come la chirurgia generale, per la programmazione degli interventi si trova a far i conti con la cronica carenza di anestesisti, i quali a loro volto sono costretti a turnazioni spesso estenuanti. Tutto queste poteva e doveva essere affrontato, ma purtroppo non ci risultano utili atti amministrativi volti a far fronte a queste esigenze”.
Musmeci e Salvo tornano anche sulla questione della risonanza magnetica, diversi mesi fa già evidenizata, e che recentemente è stata al centro delle prese di posizioni dell’On. Giuseppe Laccoto e dell’associzione Aretè. “Con l’Ospedale parzialmente chiuso all’utenza – hanno evidenziato – sarebbe stato maggiormente agevole eseguire i lavori necessari all’attivazione della costosa risonanza magnetica che, come emerso anche grazie all’interessamento della UIL, nonostante un collaudo già eseguito, non viene messa in funzione. La nostra comunità merita maggiore rispetto”.