Patti – Prevenzione incendi, ordinanza del sindaco
Con l’estate ormai nel pieno e le temperature elevate che favoriscono il rischio di incendi, il sindaco di Patti ha firmato una ordinanza contenente disposizioni di protezione civile per la prevenzione degli incendi.
Con il provvedimento si obbligano i proprietari di terreni di provvedere alla pulitura delle aree di competenza ed assicurare fino al 31 ottobre 2022 il mantenimento delle condizioni di sicurezza. Nello stesso periodo è anche vietato accendere fuochi in corrispondenza o in prossimità di terreni agricoli ed aree a verde, nelle vicinanze di serbatoi e tubazioni di gas, lungo le strade e corsi fluviali Allo stesso tempo è fatto divieto di apparecchi a fiamma libera o elettrici che producono scintille, o compiere ogni altra operazione che possa generare fiamma libera.
Il provvedimento sindacale è stato motivato dal fatto che, in passato, il territorio è stato spesso soggetto ad eventi calamitosi derivanti dal propagarsi di vasti incendi spesso riconducibili all’azione dell’uomo, che hanno causato la distruzione di ettari di terreno boschivo e, in qualche occasione, procurato danni alle attività produttive, a beni pubblici e privati.
L’ultimo rogo in ordine di tempo si è registrato il 24 giugno scorso nel torrente Montagnareale a ridosso di alcune abitazioni. Il pronto intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Patti ha evitato che le fiamme potessero raggiungere le case. Ma la storia della città ricorda anche incendi di vaste proporzioni che hanno arrecato danni ingenti a cose e procurato anche vittime. Il più recente quello del 2017 quando il territorio di Patti è stato gravemente danneggiato dalle fiamme con ingenti danni soprattutto per il tessuto economico. In quella occasione fortunatamente non si registrarono feriti, a parte qualche persona giunta al pronto soccorso del “Barone Romeo” per lievi intossicazioni da fumo. Allora fu anche necessario evacuare una residenza per anziani in quanto l’incendio aveva lambito la struttura che li ospitava.
Tornando ancora più indietro nel tempo, è ancora viva nella mente il tragico rogo che, dopo due giorni di devastazione delle colline pattesi, giunse all’agriturismo Rifugio del Falco causando la morte di sei persone e diversi feriti. Un rogo di immane violenza che tolse la vita al sindacalista Matteo Cucinotta che quel giorno festeggiava i suoi 52 anni, la moglie Lucia Natoli di 56 anni, la madre di quest’ultima Caterina Maffeini, il fratello di Matteo, Costantino, e il cuoco dell’agriturismo Giuseppe Bonpensiero e l’impiegata della struttura Tina Scaffidi. Il 22 agosto ricorreranno 15 anni da quella devastante tragedia.