Patti – Ospedale, L’opposizione incontra il Vescovo
Il futuro dell’ospedale di Patti ed il destino dei lavoratori dell’Ipab “Sciacca Baratta” sono stati al centro di un incontro tra l Vescovo dela Diocesi di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco ed i consiglieri comunali Federico Impalà. Mariella Gregorio Nardo e Natalia Cimino.
In data odierna siamo stati ricevuti da sua Eccellenza il Vescovo di Patti.
La richiesta di incontro al Vescovo da parte dei consiglieri di opposizione è scaturita dal desiderio di chiedere l’intevento di Mons. Giombanco in difesa del “Barone Romeo” che, nello scorso mese di settembre, ha rischiato l’ennesimo depotenziamento. “Il Vescovo – ha spiegato Federico Impalà – ci ha ringraziato per l’impegno profuso in questi giorni a difesa dell’ospedale di Patti. Con lui abbiamo discusso di tutti i temi dell’ultimo periodo dalla paventata chiusura della UTIN e delle carenze dei vari reparti. Il discorso del Vescovo – ha aggiunto – si è esteso alla necessità di dotare i Nebrodi quindi anche l’ospedale di Sant’Agata di Militello, dei servizi sanitari primari senza dover constringere gli utenti a percorrere tanti km per curarsi. Il Vescovo ci ha detto che ha ricevuto negli ultimi giorni la telefonata dall’assessore Razza e ci ha ribadito la sua battaglia per l’ospedale per farlo divenire DEA di primo livello. Infine lo abbiamo messo a corrente della vicenda dei lavoratori dell’Ipab Sciacca Baratta ormai da 15 anni senza stipendio”.
Nell’ultimo periodo si è risvegliata la coscienza popolare a tutela del “Barone Romeo” anche con la nascita di comitati spontenei a difesa del nosocomio pattese. La notizia di un mese fa della paventata chiusura dell’Utin ha fatto si che la popolazione si rendesse conto del rischio che la comunità nebroidea corre in caso di depotenziamento del nosocomio. Già negli anni sono stati diversi i tagli e l’apertura dell’emodinamica e la collocazione della risonanza magnetica non possono sopperire la carenza di personale medico, soprattutto degli anestesisti, il ridimensionamento di importanti reparti che, per mancanza di personale, sono stati costretti a ridurre le prestazioni. Eppure la struttura sanitaria pattes è dotata di medici di alto livello. L’intervento di alcuni giorni fa su un trapiantato di cuore con l’impianto di un pacemaker evidenzia come sia fondamentale il presidio sanitario in un’area nevralgica come quella del comprensorio nebroideo che si riversa su Patti per le cure mediche.