Patti – Oggi il consiglio vota il riequilibrio
Tanto rumore per nulla. Può essere sintetizzata così l’azione politica dell’opposizione che, dopo mesi di rinvii, posta davanti alla scelta inevitabile tra dissesto e riequilibrio opta per quella più logica, ovvero la seconda.
A meno di sorprese dell’ultim’ora, oggi pomeriggio, nel corso dei lavori d’aula l’assise esiterà l’avvio dell’iter per il riequilibrio finanziario pluriennale anche se potrebbero essere presentati degli emendamenti al piano.
La posizione dei consiglieri di minoranza è stata espressa in una nota a firma di Francesco Arrigo, Giusy Cannata, Natalia Cimino, Gianni Di Santo, Federico Impalà, Luca Musmeci, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Placido Salvo.
“Siamo consapevoli – hanno scritto – del grave momento di crisi finanziaria determinata dal “dissesto strutturale” in cui l’Ente versa e di cui solo grazie al serio intervento istituzionale del rag. Carmelo Torre, si è avuta piena conoscenza. La gravosa scelta tra riequilibrio o dissesto su cui il consiglio comunale è chiamato a deliberare, a fronte del parere favorevole espresso dai revisori dei conti, tanto per il riequilibrio quanto per il dissesto oggi specularmente entrambi portati all’attenzione del consiglio comunale, è dovuta al fatto che il PRFE (al netto della aleatoria vendita dei beni immobili dell’ente), fonda la sua “sostenibilità”, in termini di entrate, solo sulla percezione delle somme erogate dal fondo di rotazione (che costituirà in futuro l’ennesimo debito da ripianare) e sotto tale profilo sussistono seri dubbi in merito alle potenzialità che il redigendo piano di riequilibrio possa superare il vaglio di controllo, sotto il ridetto profilo della sostenibilità, da parte degli organi deputati, il tutto con inutile dispendio di tempo ed energie, che magari tra qualche anno porteranno comunque alla dichiarazione di dissesto”.
La nota dell’opposizione lascia intendere quello che sarà il voto in aula. “Adotteremo in ogni caso la scelta giusta in considerazione esclusiva del bene del paese e dei suoi cittadini, valutando il diritto di ognuno di pensare ad un futuro libero da gravosi fardelli”. In sintesi la minoranza o voterà favorevolmente per il riequilibrio o manterrà i numeri affinche passi con i voti della coalizione di governo ponendo fine ad un lungo tira e molla ed aprendo, adesso, la volata verso la chiamata alle urne che, a meno di sorprese, dovrebbe registrare un rinvio e quindi essere spostata al prossimo mese di ottobre. E sulla questione il consigliere Prinzi affonda il colpo. “Quello che è sotto gli occhi di tutti – ha voluto ribadire – è la cattiva gestione delle finanze pubbliche da parte dell’amministrazione Aquino che determina la grave crisi finanziaria dell’Ente”.