Patti – Nuove indicazioni per l’indifferenziato e a pagare sono sempre e solo i cittadini
Nuovi consigli, o meglio regole, per la raccolta del rifiuto secco. Dopo alcuni giorni in cui sarebbero già entrate in vigore nuove disposizioni, solo ieri il Comune di Patti, tramite la pagina facebook, le ha rese note. Nella speranza che tutti i cittadini, soprattutto gli anziani, abbiano avuto modo di poterne prendere visione. Perchè oggi si comunica attraverso i social quasi avessero valore di una raccomandata o posta certificata.
Il rischio imminente, in caso di mancato rispetto, possiamo ipotizzare considerato lo scarno messaggio social, è che i rifiuti non idonei non vengano ritirati e lasciati per strada (creando piccole discariche) accanto alle porte di ingresso dei cittadini che, magari ignari, hanno differenziato in maniera sbagliata rispetto alle regole volubili del servizio.
Secondo la comunicazione social dell’Ente di Palazzo dell’Aquila, non devono più essere gettati nell’indifferenziato indumenti vari, scarpe e borse. Non devono essere gettati nel residuo secco valigie, coperte, cuscini, piccolo legname. Si ricorda inoltre che non vanno inseriti nell’indifferenziato materiale elettrico, ingombranti vari, piccoli elettrodomestici, cordine di plastica, filtri e ombrelli.
Se da un lato si comprende il tentativo di ridurre i rifiuti indifferenziati viste le note problematiche per il conferimento in discarica, dall’altro si complica ulteriormente la vita ai cittadini con continue modifiche delle regole e senza trovare soluzioni alternative, soprattutto per i più anziani. La raccolta differenziata avrebbe dovuto portare ad un risparmio della tassa sui rifiuti, invece, al contrario, ha portato ad un aumento esponenziale del costo del servizio senza che si trovassero rimedi per alleggerire i cittadini che rispettano le regole, ma che vengono colpiti senza la possibilità di difendersi e senza nessuno che li tuteli. Costretti quindi a pagare tre volte.
Dove gettare i rifiuti secondo le nuove regole? Considerato che nessuno, nemmeno il Comune nella sua “ampia” diffusione social lo ha indicato, si dovrebbe far affidamento all’applicazione Junker.
Per quanto riguarda gli abiti usati, gli indumenti, gli accessori abbigliamento, tessili e biancheria per la casa viene indicato di portarli al centro di raccolta. Ma viene anche evidenziato che non bisogna donare abiti e tessuti sporchi con l’indicazione di gettarli nell’indifferenziato. Stesso discorso vale per le scarpe, quelle in buono stato vanno al centro di raccolta o tra gli abiti usati, mentre quelle in cattivo stato nell’indifferenziato. Adesso sorge spontanea la domanda: chi stabilisce quanto siano sporchi gli indumenti o se un paio di scarpe sono in buono o cattivo stato? Ancora, l’applicazione di Junker indica ancora che un ombrello va gettato nel residuo secco, mentre è stata aggiornata per altre tipologie di rifiuti.
Nell’attesa che da Palazzo dell’Aquila si adoperino celermente per realizzare centri di raccolta nel centro cittadino per facilitare i cittadini nel differenziare secondo le regole, sarebbe opportuno trovare soluzioni per non rendere ancora più infernale e costoso per i contribuenti rimanere al passo. Anche perchè non è pensabile che per gettare solo un piccolo ombrello rotto o un pezzetto di legno si debba raggiungere un centro raccolta fuori dalla città, magari con costi aggiuntivi, o chiedere alle persone di trasformare la propria casa in una discarica nell’attesa che qualcuno trovi soluzioni. Magari quando l’attenzione sarà rivolta alle esigenze dei cittadini e non solo alle feste e al Carnevale, si potrà pensare di accettare anche l’ennesimo scherzo che, con questa situazione di crisi generale, non è certamente gradito.