Patti (Messina) – La bandiera blu: l’importante è partecipare
L’imposta di soggiorno e la bandiera blu sono stati argomento di confronto nell’ultimo consiglio comunale.
Il civico consesso ha approvato la sospensione dell’imposta di soggiorno fino al 31 ottobre 2020 bocciando l’emendamento presentato dai consiglieri Placido Salvo e Luca Musmeci che intendeva prorogare il termine di esenzione fino a tutto il 2021. Con i voti della maggioranza, l’assise cittadina ha bocciato anche un altro emendamento, condiviso invece da tutta l’opposizione, per non far pagare la tassa di soggiorno agli appartenenti al personale sanitario ed alle forze dell’ordine, ovvero gli eroi del covid-19. l’idea era quella di esentare anche i familiari se il soggiorno fosse stato contestuale agli aventi diritto. Sicuramente un riconoscimento per l’impegno profuso da infermieri, medici e forze dell’ordine nei duri mesi della pandemia oltre a poter rappresentare una interessante operazione di marketing. Aspetti questi ritenuti secondari dalla maggioranza consiliare che ha ritenute di bocciare l’emendamento.
Nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea cittadina i consiglieri della minoranza hanno rivolto diverse critiche all’amministrazione comunale sull’utilizzo delle somme incassate nel 2018 (75,335,45 euro) e il 2019 (112.919,44 euro) con l’imposta di soggiorno e soprattutto in merito al mancato impiego delle somme che erano state stanziate per adeguare i servizi delle spiagge al disciplinare per l’ottenimento della bandiera blu.
Sulla questione era stata anche presentata una interrogazione a risposta scritta da parte dei consiglieri Luca Musmeci e Placido Salvo all’assessore al turismo Cesare Messina. E l’esponente dell’esecutivo pattese ha fornito le risposte richieste inviando il documento a tutti i consiglieri. “Il lavoro svolto per presentare la candidatura costituisce – ha scritto l’esponente dell’esecutivo pattese nella risposta all’interrogazione – un prezioso bagaglio di competenze, sconosciuti fino alla presentazione della candidatura”. In merito alle critiche rivolte per il mancato riconoscimento, l’assessore Messina difende il proprio operato. “Gli interventi propedeutici richiesti dal regolamento della bandiera blu, in prima istanza, attengono alla conoscenza del regolamento stesso, alla verifica dei dati e alla ricerca della documentazione utile e necessaria ad avanzare richiesta”. Ed ancora scrive l’assessore “impegno questo, oltremodo gravoso, che ha permesso l’acquisizione di quelle conoscenze e competenze utili al raggiungimento dell’obiettivo bandiera blu”.
Rispondendo all’interrogazione, l’esponente dell’esecutivo pattese, risponde anche ad un quesito più volte posto in merito all’utilizzo delle somme stanziate nel dicembre scorso per l’adeguamento degli arenili al disciplinare per la concessione del vessillo. Dal documento si evince che la responsabilità del mancato utilizzo sarebbe da attribbuire agli uffici comunali che non hanno “compiuto gli atti gestionali – si legge nella risposta di Messina – entro l’esercizio finanziario 2019”. Per questo dei 58mila euro impegnati dall’esecutivo 48mila euro potranno essere spesi solo dopo l’approvazione del rendiconto 2019, mentre 10mila euro vengono automaticamente disimpegnati.
Nel corso della seduta ironico è stato il consigliere Giacomo Prinzi che, in merito all’utilizzo dell’imposta di soggiorno, ha suggerito all’amministrazione comunale di concedere le somme al Rotary Club di Patti che, proprio nei giorni scorsi, ha donato alla città il rifacimento del verde di una delle aree di ingresso alla frazione Marina abbellendo e riqualificando l’area della rotonda all’incrocio di Via Di Vittorio.
Adesso si attende di conoscere le motivazioni del diniego della concessione della bandiera blu che l’assessore Cesare Messina ha dichiarato che renderà note quando saranno comunicate dalla commissione esaminatrice. E’ interessante comprendere quali siano i motivi che abbiano impedito a Patti di ottenere il famoso vessillo e se il non aver speso le somme stanziate, ma non impegnate, abbia contribuito al mancato riconoscimento.