Patti (Me) – La sfiducia al sindaco Aquino è tutta questione di numeri
Dopo l’annuncio, nelle scorse settimane, da parte del consigliere Filippo Tripoli della volontà di verificare le condizioni per la presentazione la mozione di sfiducia al sindaco di Patti Mauro Aquino, nei prossimi giorni le forze di opposizioni dovrebbero incontrarsi per affrontare la delicata questione.
La proposta dell’esponente della minoranza di valutare le condizioni politiche per l’estremo atto nei confronti dell’attuale primo cittadino è scaturita dopo i ritardi con cui l’amministrazione è giunta a predisporre il rendiconto 2018, atto propedeutico per le stabilizzazioni, che è stato approvato dal civico consesso grazie all’esclusivo senso di responsabilità dei sedici consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza. Infatti tutti i rappresentanti dell’assise hanno rinunciato ai venti giorni previsti dalla legge per l’analisi del documento contabile consentendo all’esecutivo di proporre in aula il consuntivo 2018 a soli 4 giorni dalla conclusione del 2019. Un gesto del civico consesso che ha permesso di far fronte ad un ritardo dell’esecutivo Aquino che avrebbe potuto mettere a rischio le stabilizzazioni dei 92 contrattisti dell’Ente.
A seguito di questo il consigliere Filippo Tripoli ha lanciato l’ipotesi della mozione di sfiducia al primo cittadino. E, proprio nei prossimi giorni, è fissato un incontro degli esponenti della minoranza per affrontare la questione in maniera diretta. Il primo aspetto sarà quello delle considerazioni politiche che possano portare all’eventuale stesura del testo. Il secondo la conta dei numeri. Infatti, se per la presentazione sono sufficienti le firme di sette consiglieri, in aula, per approvarla, saranno necessari undici voti favorevoli. Al momento, anche se il sindaco non ha più la maggioranza dell’assemblea, può contare sull’apporto di ben 8 consiglieri su sedici, quindi con un numero di garanzia che lo tiene lontano dallo spettro della sfiducia.
Se, sulla carta, il documento potrebbe essere votato dalla minoranza, rimane incerto il voto degli indipendenti, mentre, considerando il recente documento diffuso, la maggioranza dovrebbe essere compatta a sostegno del sindaco Aquino.
C’è da evidenziare anche che alcune forze politiche potrebbero anche dichiararsi contrarie alla mozione di sfiducia esclusivamente per il fatto di non sentirsi pronte ad una tornata elettorale anticipata e quindi preferirebbero mantenere intatti i tempi per il ritorno alle urne in modo da riuscire a chiudere gli accordi elettorali necessari per poter scendere direttamente o in appoggio ad altri gruppi.
Solo nei prossimi giorni si potrà sapere con certezza se le voci della sfiducia si concretizzeranno e gli eventuali tempi. C’è da evidenziare che, già nella scorsa sindacatura, l’opposizione aveva provato a presentarla, ma poi il documento fu tenuto nel cassetto davanti alla considerazione che non ci sarebbero stati i numeri in aula per la sua approvazione. Anche in questa circostanza potrebbe ripetersi la medesima scelta di non andare avanti in caso di assenza di certezza del quorum necessario a far passare in aula la sfiducia al sindaco Aquino.