Patti (Me) – Coronavirus, mascherine non a norma vendute a 10 euro, denunciato farmacista
Vendevano mascherine non a norma a circa 10 euro. Un farmacista di Patti è stato deferito in stato di libertà dai carabinieri della locale Compagniaperchè ritenuto responsabile dei reati di frode in commercio e manovre speculative su merci.
I militari dell’Arma, diretti dal capitano Marcello Pezzi e dal tenente Rocco Romeo, sono intervenuti dopo la segnalazione di alcuni cittadini che una farmacia del centro tirrenico vendeva le mascherine al prezzo di 9,50 euro. Le fiamme argento hanno avviato immediatamente le verifiche. Un militare in borghese si è recato presso il punto vendita per acquistare una mascherina al fine di verificare il tipo di prodotto venduto ed il prezzo. Il carabiniere ha così potuto accertare che il dispositivo di protezione veniva venduto alla cifra presunta e che già alcune persone aveva effettuato l’acquisto.
Le mascherine poste in vendita erano prive del marchio CE e riportavano esclusivamente delle scritte in cinese. I militari hanno accertato che il dispositivo veniva venduto in delle bustine di plastica trasparente senza loghi che ne potessero accertare la provenienza violando pertanto la normativa europea sui dispositivi di protezione individuale. I carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro del materiale e al ritiro degli scontrini delle persone che avevano acquistato il dispositivo.
In totale, all’interno della farmacia i militari dell’Arma hanno rinvenuto 54 mascherine ancora non vendute. Accertato che il prodotto era privo del marchio di conformità alle normative dell’unione europea i carabinieri hanno contestato il reato di frode in commercio.
Successivamente le fiamme argento hanno richiesto al farmacista la fattura di acquisto del materiale per accertarne la provenienza. Solo dopo un’ora dalla richiesta sarebbe stato fornito ai carabinieri una fattura manchevole delle informazioni essenziali e sulla cui autenticità sono in corso ulteriori approfondimenti.
Oltre alla frode in commercio, i militari dell’Arma hanno proceduto a contestare l’art 501 bis del codice penale relativo alle manovre speculative sulle merci che prevede la casistica precisa nel caso in cui, in periodi di emergenza, si applicano prezzi maggiorati sui prodotti in vendita. I militari, nel caso specifico, non avendo potuto visionare la fattura originale non hanno potuto determinare il costo della singola mascherina e quindi verificare il rincaro applicato. Sarà successivamente la magistratura ad effettuare i controlli necessari e valutare se il reato si è configurato o meno.
Le forze dell’ordine invitano i cittadini che hanno acquistato mascherine a prezzi fuori mercato a segnalare l’accaduto.
Sempre i carabinieri di Patti, nei giorni scorsi, a Patti, hanno controllato un gruppo di otto ragazzi, che si trovavano nel greto del torrente “Provvidenza”, a poca distanza del centro abitato. Alcuni dei ragazzi stavano giocando con il pallone mentre gli altri erano raggruppati a chiacchierare senza rispettare le distanze di sicurezza raccomandate.