Patti (Me) – Ceratti: «Ospedale “Barone Romeo” attrezzato per l’emergenza»
L’ospedale “Barone Romeo” di Patti ha realizzato un’apposita area all’interno dei locali dell’ospedale, adiacenti al pronto soccorso, per il pre-triage dei pazienti con sintomi riferibili al contagio da coronavirus.
Non sarà, pertanto, istallata la tenda esterna, così come chiesto da alcuni esponenti politici, in quanto le precauzioni prese, secondo la direzione sanitaria del presidio ospedaliero, sono ritenute maggiormente idonee ad affrontare l’eventuale emergenza.
“Abbiamo realizzato – ha spiegato Eugenio Ceratti, direttore sanitario del “Barone Romeo” – due triage separati. Oltre al normale accesso al pronto soccorso per tutti i casi che non presentono sintomi da coronavirus è stato istituito un secondo ingresso debitamente segnalato per assistere le persone che arriveranno in ospedale. Mi preme, comunque, ricordare che in caso di sintomi che possono essere riferiti ad un eventuale contagio da coronavirus è opportuno non recarsi in ospedale, ma chiamare il proprio medico di famiglia che informerà il paziente su tutte le procedure da seguire. Si è scelto di creare un luogo separato per assistere chi arriverà in ospedale in sicurezza ed il personale medico ed infermieristico è stato preparato per accogliere i pazienti”.
L’ospedale di Patti al momento non ha registrato nessun caso di contagio ma la struttura sanitaria si sta preparando, comunque, per affrontare una eventuale emergenza. “Siamo in allerta così come è giusto che sia in questo momento – ha detto Ceratti. Fino ad oggi la situazione è stata tranquilla, ma temiamo che i casi possano aumentare visto che molta gente dal Nord Italia è tornata in Sicilia aumentando così il rischio di diffusione del coronavirus. Quello sicuramente non è stato un comportamento intelligente per limitare il diffondersi dell’epidemia”.
Per quanto riguarda il tema attuale delle terapie intensive Ceratti è molto duro. “L’ospedale di Patti è stato declassato ad ospedale di base ed oggi sicuramente questo non è un fatto positivo. La nostra terapia intensiva è predisposta per accogliere i pazienti interni. Certamente se dovessero arrivare richieste dall’esterno saremo pronti alle varie necessità che si presenteranno. Ma il nosocomio di Patti di fatto, sulla carta, non sarebbe pronto. Nei fatti lo siamo”. Per il momento, quindi, non sarebbe nemmeno previsto un aumento dei posti letto.