Patti (Me) – Approvato il piano di alienazione degli immobili comunali
Al fine di valorizzare i beni patrimoniali di proprietà, la Giunta municipale del Comune di Patti ha deliberato la ricognizione degli immobili comunali. Contestualmente è stato anche approvato il piano di alienazione e valorizzazione degli immobili comunali. L’elenco è stato redatto dall’ufficio tecnico comunale. La ricognizione, oltre che prevista dalla legge, consente di effettuare un riordino del patrimonio immobiliare e, quindi, una migliore economicità gestionale degli stessi per, eventualmente, valutare l’ipotesi di vendita, locazione o dismissione.
In totale sono undici le strutture di proprietà comunale che, nel prossimo triennio, potrebbero essere alienate. Si tratta, principalmente, di un documento previsto dalla normativa anche se, in passato, pur senza grande successo, l’esecutivo ha provato in diverse occasione a mettere in vendita immobili di proprietà con l’obiettivo di fare cassa.
Nell’elenco approvato, allegato al piano triennale delle opere pubbliche, sono inseriti nove immobili. Si tratta dell’ex ufficio di collocamento di Via Randazzo (82.857,60 euro), della scuola elementare di Tindari (valore non indicato), gli ex bagni pubblici di via Garibaldi (11.651,80), la scuola elementare di Moreri (21.724,020 euro), il Palazzetto dello sport di via Mazzini (576.788,40 euro), Ex ospizio “Sciacca Baratta” (350.701,00 euro), la scuola elementare di Sorrentini (53.362,80), un rudere di via Sciacca Baratta (16.715,88 euro), un appartamento di via XX Settenbre (30.088,58 euro) ed un sottotetto di via Buon Compagni (4.000,00 euro).
Il totale del valore stimato degli immobili è di 1.147.890,26 euro.
Rispetto al valore iniziale stimato, con cui l’amministrazione in passato, ha tentato di mettere in vendita alcuni beni, nell’attuale elenco degli immobili alienabili il valore delle scuole elementari di Moreri e di Sorrentini è stato rideterminato tenendo conto, si legge nell’atto di giunta, “della crisi economica e delle condizioni precarie in cui si trovano gli immobili in considerazione anche del fatto che il materiale utilizzato per la realizzazione della copertura è costituito da lastre di Eternit”.
In questo momento, sembrerebbe, che non siano previsti ulteriori tentativi di messa in vendita degli immobili. Ma l’idea di fare cassa e recuperare somme di denaro che possano dare una maggiore liquidità al Comune è sempre stata perseguita dall’attuale amministrazione, anche nel primo mandato, anche se con poca fortuna.
Già nel 2012 l’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Aquino mise in vendita 17 beni di proprietà comunale dichiarati alienabili. Ma al bando pubblicato dall’Ente di Palazzo dell’Aquila rispose solo un privato per un piccolo immobile nel centro storico. Allora la scelta dell’amministrazione comunale fu dettata dalla necessità di coprire alcuni debiti fuori bilancio che dovevano essere pagati, ma l’operazione non fruttò l’introito sperato di circa due milioni di euro.
Altri tentativi furono fatti negli anni successivi. Nel 2018 l’ex mattatoio di via Due Giugno fu acquisito, in via definitiva, dalla “S.c.e.v. Immobiliare” di Palermo per un importo di 70.700 euro.