Patti – Il futuro dell’ospedale nell’atto aziendale
Sembra essere passato quasi del tutto inosservato l’appello fatto dai consiglieri Luca Musmeci e Placido Salvo ai sindaci del distretto D30 in merito al futuro dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti. I due esponenti del civico consesso pattese, circa un mese fa, avevano inviato una missiva in cui invitavano i primi cittadini dei comuni del distretto a non abassare la guardia per la tutela del nosocomio.
L’invito di Salvo e Musmeci era mirato a sensibilizzare le istituzioni locali al fine di risolvere le criticità della struttura sanitaria in considerazione del fatto che i vertici dell’ASP di Messina stanno lavorando alla definizione del nuovo atto aziendale. “Si deve lavorare – avevano scritto i due consiglieri – affinchè con l’atto aziendale si possano creare le condizioni per il riconoscimento nel prossimo futuro della qualifica di ospedale di primo livello stante l’incontestabile centralità del Barone Romeo nella geografia sanitaria della costa tirrenica siciliana”.
Salvo e Musmeci avevano evidenziato la situazione del reparto di ortopedia, previsto nella rete ospedaliere quale unità complessa, ma carente da anni del primario, nonché dei necessari dirigenti medici che ne possano garantire la funzionalità. Dal maggio 2018 il reparto, tra l’altro, è chiuso ai ricoveri.
Altra questione su cui i due consiglieri avevano puntato i riflettori è quella relativa alla carenza del numero di anestesisti. “In questo momento – avevano scritto nella loro missiva – sono in servizio 12 anestesisti, a fronte dei 22 necessari e previsti in pianta organica. Questo, unito alla contestuale carenza dei dirigenti medici di chirurgia generale tende a dimezzare le potenzialità della struttura a discapito delle esigenze dei pazienti”.
Ancora Salvo e Musmeci avevano sottolineato la carenza di tre medici nel reparto di cardiologia e di uno nella divisione di chirurgia vascolare.
I due consiglieri sono convinti che con l’atto aziendale l’Asp di Messina potrebbe risolvere diverse carenze al momento presenti per quanto riguarda diversi reparti dove il personale medico ed infermieristico è insufficiente a garantire le prestazioni migliore che, nonostante le difficoltà, continuano ad essere prestate con livelli professionali elevati.
L’augurio è che le istituzioni locali, con in prima linea i sindaci del distretto D30, si adoperino in maniera concreta e compatta al fine di tutelare l’ospedale di Patti e garantire il diritto alla salute ai cittadini di un’ampia fascia tirrenico – nebroidea che insiste sul “Barone Romeo”.