Patti – I conti del Comune non tornano, l’opposizione incalza
La strada obbligata del riequilibrio finanziario pluriennale per far quadrare i conti del Comune di Patti e consentire di chiudere il bilancio infiamma il dibattito politico in città.
La tormentata seduta di martedì scorso del civico consesso svoltasi in remoto si è conclusa con l’annullamento della convocazione da parte del Presidente del consiglio Nicola Molica dopo che alcuni consiglieri avevano avuto problemi di collegamento e la linea internet di Palazzo dell’Aquila è andata in tilt. L’assemblea cittadina è stato quindi rinviata a data da destinarsi e dovrebbe essere riconvocata prima della fine del mese.
Le prime quattro ore di dibattito avevano fatto emergere le grosse difficoltà economiche dell’Ente e l’impossibilità, da parte del ragioniere Carmelo Torre, di chiudere il bilancio di previsione 2020 in quanto le uscite di parte corrente sono superiori alle entrate. Già in sede di approvazione del rendiconto 2019 era emerso che il Comune di Patti si trovava in una situazione strutturalmente deficitaria dal punto di vista finanziario e, adesso, sono emerse ulteriori problematiche tali da evidenziare uno squilibrio nei conti che necessitano dell’avvio dell’iter di riequilibrio finanziario.
L’opposizione si è mostrata particolarmente critica con l’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Aquino e, in una una nota stampa a firma dei consiglieri Giacomo Prinzi, Gianni Di Santo e Federico Impalà attacca il governo cittadino. “”La Città di Patti – hanno scritto – non merita un’Amministrazione che rifiuta di assumersi le proprie responsabilità per 10 anni di cattiva gestione e che scarica le colpe di un buco di 5 milioni di Euro ai dipendenti precari del Comune stabilizzati ed ai commercianti che non hanno pagato il suolo pubblico a causa dell’emergenza Covid. Il piano di riequilibrio, meglio conosciuto come pre dissesto, mostra in tutta la sua evidenza il fallimento del sindaco Aquino, che incurante dei danni perpetrati ai danni dei cittadini Pattesi, continua a non dimettersi non avendo neanche i soldi per pagare le utenze elettriche dell’Ente”.
I tre consiglieri evidenziano anche altri aspetti legate le spese del Comune. “In poche settimane – hanno scritto – Aquino ha fatto pagare ai Pattesi 250mila Euro (2 mila euro al mese per 10 anni) per la restituzione dell’ormai noto finanziamento del pontile di Patti e centinaia di migliaia di Euro di debiti per incarichi che oggi nega. Le responsabilità politiche ed amministrative vanno ripartite anche con la maggioranza consiliare, che incurante degli avvertimenti della opposizione consiliare e della Corte dei Conti, ha con disinvoltura approvato bilanci, somme urgenze e debiti fuori bilancio senza guardare alle finanze dell’Ente. 10 anni fa la Città di Patti era la Città dei Servizi, con aziende che davano occupazione e attività commercianti che attiravano clienti da tutto il comprensorio. Oggi la Città vive una delle più gravi crisi non solo economiche e occupazionali ma anche sociale senza che il Sindaco Aquino sia stato all’altezza di preservarla e difenderla, con sprechi delle risorse pubbliche pur di garantirsi uno sterile consenso”.