Patti – Entro fine anno il piano Tari sbarcherà in consiglio
Potrebbe essere esitato tra il 28 e il 29 dicembre il piano finanziario Tari.
L’assise, infatti, dovrà esitarlo entro il 31 dicembre prossimo. Nello scorso mese di settembre il civico consesso aveva approvato il piano tariffario confermando quello del 2019 e bloccando gli aumenti a carico dei cittadini. Allora era stato rinviato alla fine di dicembre, come prevedeva la normativa, l’approvazione del piano finanziario. Nel documento votato lo scorso settembre dal consiglio comunale era stato rinviato l’eventuale conguaglio tra i costi del 2020 e quelli del 2019 prevedendo una ripartizione in tre anni a partire dal 2021.
Quindi è prevedibile che il nuovo piano finanziario subirà un incremento e di riflesso anche le prossime bollette relative al servizio di raccolta dei rifiuti lieviteranno con un aggravio di costi per i contribuenti. Nel 2019 il consiglio comunale aveva bocciato il piano finanziario Tari proposto dall’amministrazione che ammontava a 2.066.670,94 con un aumento di circa 320mila euro rispetto a quello approvato nel 2018 che era di 1.743.618,40 euro. Adesso non si conoscono i numeri, ma si potrebbe prevedere un ulteriore incremento per andare a coprire eventuali costi intercorsi nel frattempo che i pattesi si ritroverebbero sulle bollette dei prossimi tre anni.
Nei giorni scorsi i sei consiglieri di opposizione Natalia Cimino, Filippo Tripoli, Mariella Gregorio Nardo, Federico Impalà, Giacomo Prinzi e Gianni Di Santo e gli indipendenti Luca Musmeci e Placido Salvo avevano scritto al segretario generale dell’Ente, al sindaco, al presidente del consiglio, ai dirigenti e al commissario straordinario ad acta per il bilancio.
“Si deve ricordare all’Amministrazione – avevano scritto – che il Piano finanziario TARI 2019 è stato bocciata dal Consiglio Comunale, ciò nonostante l’Amministrazione ha inteso, senza alcun rispetto del pronunciamento del Consiglio, modificare sostanzialmente le voci dello stesso con un aggravio dei costi che oggi vengono ricompresi tra quelli che dovranno formare oggetto del proposto riequilibrio. Pertanto il Piano finanziario TARI, soprattutto se come paventato prevederà un importante aumento della tariffa per i cittadini, deve entrare nel dibattito per consentire anche ai consiglieri che sostengono l’esecutivo una organica e complessiva valutazione di voti strettamente connessi”.
Pronta era giunta la risposta del responsabile del servizio finanziario dell’Ente dott. Carmelo Torre e del segretario generale dott. Pietro Manganaro. “L’Ente – hanno scritto – si è già determinato in merito all’eventuale aggravio di costi per l’anno 2020”.
Dalla risposta dei dirigenti dell’Ente sembrerebbe intendersi che il voto del settembre scorso sul piano tariffario Tari abbia portato implicitamente ad accettare il nuovo piano finanziario che dovrebbe essere portato in aula entro la fine dell’anno. Di fatto nello scorso mese di settembre il civico consesso aveva approvato il piano tariffario confermando quello del 2019 e bloccando gli aumenti a carico dei cittadini. Allora era stato rinviato alla fine di dicembre, come prevedeva la normativa, l’approvazione del piano finanziario. Nel documento votato lo scorso settembre dal consiglio comunale era stato rinviato l’eventuale conguaglio tra i costi del 2020 e quelli del 2019 prevedendo una ripartizione in tre anni a partire dal 2021.
Adesso la questione è comprendere cosa preveda la normativa. Ed i consiglieri di opposizione, ma non solo, intendono capire bene i prossimi passi. Infatti non appare chiaro se il piano finanziario che arriverà in consiglio, presumibilmente il 28 o il 29 dicembre, sia sola una mera presa d’atto o dovrà essere vagliato e, quindi, approvato dal civico consesso che potrebbe anche non esitarlo.
Di fatto adesso, in caso di aumento del piano finanziario Tari, come è prevedibile che sarà, porterà ad un inevitabile incremento delle fatture per il futuro.