Patti – Alla scoperta dei riti della Festa di San Teodoro
La musica come legame sul territorio per tramandare le tradizioni e non dimenticare. E’ questo il focus dell’iniziativa “Riti musicali di guarigione” promosso dalla Banca della Speranza presieduta dall’editore Nicola Calabria e patrocinata dall’assessorato alla cultura del Comune di Patti.
La manifestazione si svolgerà venerdì 16 e domenica 18 dicembre presso l’auditorium dell’ex convento San Francesco a Patti. Al centro il lavoro di ricerca del prof. Sergio Bonanzinga, docente di etnomusicologia presso l’Università di Palermo e la musica dell’artista siciliano Mario Incudine.
La due giorni legherà assieme i riti della Festa di San Teodoro a Sorrenti, nota per il Santo che balla, e la storia del tarantismo in Sicilia che affonda anche origini nel territorio pattese ed in particolare a Marina di Patti.
Venerdì 16 l’accento sarà posto sulle pratiche devozionali di tradizione popolare in Sicilia legata alle danze con i Santi. Nell’occasione il prof. Bonanzinga donerà all’archivio diocesano di Patti una copia digitale dei filmati realizzati tra il 1992 e il 2006 a Sorrentini per la festa di San Teodoro che trae origine sin dall’800. Inoltre sarà anche eseguita per la prima volta in chiave moderna la ballata “U ballu du Santuzzu”.
Domenica 18 dicembre, invece, attraverso una narrazione in musica, con la partecipazione di Mario Incudine, saranno raccontate storie di tarantismo in Sicilia con l’esecuzione di un brano della taranta risalente all’800 tramandato oralmente dagli anziani di Marina di Patti.
“San Teodoro – ha spiegato il prof. Bonanzinga – aveva la particolarità che gli venivano portati i cosiddetti posseduti e il ballo del Santo contribuiva alla loro guarigione. Particolarità di queste musiche è anche il fatto che non sono mai state trascritte, ma si tramandano oralmente attraverso i gruppi bandistici. Il legame del rito di San Teodoro con la taranta si ritrova proprio nel rito di guarigione attraverso la musica e la danza. E, nel contesto siciliano, quello di Sorrentini è un caso emblematico. Inoltre c’è anche un legame della taranta con il territorio che ho scoperto casualmente alcuni anni fa attraverso il racconto di un anziano di Marina di Patti. Si tratta di un brano rimasto l’ultimo esempio della memoria del tarantismo a Patti di cui si ha nozione intorno all’800 ma che sicuramente ha origini più antiche”.
L’evento è stato presentato presso l’aula magna dell’istituto comprensivo “Pirandello” di Patti, diretto dalla preside Tilde Graziano, a margine di una lezione in musica agli studenti della scuola. Erano presenti il prof. Sergio Bonanzinga, il presidente della Banca della Speranza Nicola Calabria, l’assessore Salvatore Sidoti, l’artista Mario Incudine e Teodoro Fasolo del comitato della festa di Sorrentini.
Oltre all’evento legato ai riti musicali di guarigione, la banca della Speranza, Mario Incudine e il Comune di Patti sono promotori di un altro evento legato alla tradizione ai canti e ai Presepi tradizionali. “Saranno organizzati – ha evidenziato l’assessore Salvatore Sidoti – due serate, una presso la cattedrale e l’altra presso l’ex convento San Francesco. Da una parte si darà spazio ai canti tradizionali del Natale attraverso un percorso realizzato da Mario Incudine, dall’altro si punterà al racconto dei presepi tradizionali siciliani anche attraverso un documentario realizzato dal regista Paolo Barone. L’obiettivo è quello di avvicinare i ragazzi alle tradizioni legate al presepe e a tutto il mondo che gravita attorno al Natale per tramandare le tradizioni che ci legano alla nostra terra e al nostro passato”.