Messina – Effetto covid, scendono i prezzi al consumo, ma aumentano alimenti e ristorazione
Nella città di Messina, nel mese di settembre 2020, si registra un decremento congiunturale del -0,8% e tendenziale del -0,4% dell’indice dei prezzi al consumo. Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,7%), bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%), abbigliamento e calzature (+0,5%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,8%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), ricreazione spettacoli e cultura (+0,1%), istruzione (+0,8%), servizi ricettivi e ristorazione (+2,2%), altri beni e servizi (1,6%).
Decrescono: abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-5,0%), trasporti (-3,6%) e comunicazioni (-4,8%). Energia elettrica: nel mercato dell’energia elettrica si rileva un lieve aumento congiunturale delle tariffe nel mercato libero (+0,2%; -2,7% il tendenziale). Servizi di trasporto: i prezzi dei servizi di trasporto evidenziano diminuzioni congiunturali generalizzate dovute alla conclusione della stagione estiva. I cali più marcati interessano i voli europei (-47,7%; -45,2% il tendenziale), seguiti dal trasporto marittimo (-36,6%; -2,1% il tendenziale), dai voli intercontinentali (-36,1%; +6,9% il tendenziale) e dai voli nazionali (-26,1; -2,3 il tendenziale). Stabile, rispetto al mese precedente, risultano i prezzi del trasporto ferroviario nazionale (-1%; +7,9% il tendenziale). Attività turistiche e ricreative: anche l’andamento dei prezzi per queste tipologie di servizio è fortemente condizionato dalla conclusione della stagione estiva. Tale dinamica si riflette sui pacchetti vacanza che registrano una diminuzione congiunturale più ampia per quelli nazionali (-11,4%; +11,8% il tendenziale), rispetto ai pacchetti internazionali (-6,3%; -10,5% il tendenziale). Tra gli altri servizi turistici, la flessione congiunturale più marcata interessa i villaggi vacanze, campeggi, ostelli e simili (-25,1%; +3,6% il tendenziale), seguiti dagli stabilimenti balneari (-15,5%; +2,4% il tendenziale), e dagli agriturismi (-10,9%).
Diminuiscono, a livello congiunturale, anche i parchi divertimento (-1,8%; +3,9% il tendenziale). Cultura: i libri di narrativa evidenziano una flessione su base congiunturale dovuta a una contrazione dei prezzi di alcuni best seller (-1,4%; -1,2% il tendenziale). Una lieve diminuzione si registra anche per i quotidiani, sia a diffusione nazionale (-0,5%; -1,4% il tendenziale), sia locale (-0,2%; +2,3% il tendenziale), per effetto di una diversa distribuzione di allegati. Istruzione: i libri scolastici mostrano una variazione congiunturale positiva, legata alla riapertura della stagione scolastica, con un incremento leggermente più alto per i testi della scuola dell’obbligo (+1,8%; +1,8% il tendenziale) rispetto a quelli destinati agli studenti della scuola secondaria superiore (+1,7%; +1,7% il tendenziale).
Gli indici dei prezzi al consumo di settembre 2020 sono stati elaborati nel contesto di progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19 in Italia e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito (analogamente a quanto accaduto a giugno, luglio e agosto). L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo.