La Procura di Patti ha aperto una inchiesta sulla scomparsa di Viviana Parisi e del figlio Gioele
E’ giallo sulla misteriosa scomparsa di Viviana Parisi, 43 anni e del figlio Gioele Mondello, 4 anni, di cui si sono perse le tracce martedì scorso sull’A20 Messina – Palermo.
La donna, che vive a Venetico, sarebbe uscita di casa per andare a fare compere al centro commerciale di Milazzo, ma invece avrebbe imboccato l’autostrada in direzione Palermo fino al km 117 sul viadotto Pizzo Turda, tra Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra, nel territorio comunale di Caronia. In questo punto è stata trovata dalla polizia stradale l’opel corsa grigia su cui viaggiava abbandonata dopo un incidente stradale. Il mezzo avrebbe urtato un furgoncino. La donna è stata vista allontanarsi con il figlio fuori dalla galleria. Sull’autovettura ha lasciato la borsa ed i documenti.
In considerazione della presenza di un minore, le ricerche della donna e del figlio sono iniziate immediatamente. Sono impegnate, sin dal momento della segnalazione della scomparsa, elicotteri, unità con cani molecolari, protezione civile, polizia stradale, forestale e vigili del fuoco. Impiegati anche alcuni droni per sorvolare le aree della zona dove c’è una fitta vegetazione. Non ha dato frutti nemmeno l’impiego di un mezzo aereo con termoscanner per verificare la presenza di calore umano.
La Procura di Patti, guidata dal Procuratore Capo dott. Angelo Cavallo, ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo adesso in mano al Sostituto Procuratore Alessandro Lia.
“L’apertura dell’indagine – ha spiegato il Procuratore Angelo Cavallo – è un atto dovuto. In questo momento non c’è una pista in particolare che stiamo seguendo. Dall’allontanamento volontario al suicidio ad altre ipotesi tutto è al vaglio in questo momento. Sull’autovettura sono stati lasciati documenti e soldi, il che non farebbe pensare ad un allontanamento volontario. Non escludiamo potesse essere anche in stato confusionale. A livello familiare non ci risulta ci siano particolari elementi da poter far comprendere se si sia trattato di un allontanamento volontario o di altro. Ci lascia riflettere il fatto che abbia lasciato il cellulare a casa e che, comunque, abbia abbandonato in auto sia i documenti che i soldi. Intanto l’obiettivo principale è trovare la donna ed il figlio. Poi si cercherà di comprendere cosa sia accaduto anche se l’allontanamento volontario, in base agli elementi in possesso, appare al momento poco plausibile”.