Golfo di Patti – La Regione pronta a riaprire la pesca a strascico
La riapertura della pesca a strascico nel Golfo di Patti decisa dalla Regione Siciliana anche per le zone di Castellamare e Catania, non piace alla locale sezione del Movimento Siciliani Liberi che, in una nota a firma di Enzo Natoli, candidato a sindaco della città di Patti alle amministrative del 2021, ha espresso il proprio disappunto.
“Ci opporremmo con tutte le nostre forze a difesa del nostro ambiente marino – si legge nel documento – a questa scelta che riteniamo scellerata, che riporterebbe il nostro mare e i nostri fondali ad oltre trenta anni indietro. l nostro mare è in pericolo, con danni irreversibili alla fauna marina. Nella nostra zona non esistono più da anni pescherecci con armamenti che possano fare questo tipo di pesca ed è una follia che, per favorire chissà quale armatore, rastrellando i fondali con le reti a strascico l’ambiente marino venga completamente stravolto”.
Natoli lancia un appello a difesa del mare del Golfo di Patti e invita le associazioni ambientaliste a prendere una posizione ed per organizzare una mobilitazione.
L’esponente del Movimento Siciliano Liberi si rivolge anche all’amministrazione comunale e la invita a prendere una posizione. Poi si domanda “se Patti ha scelto di puntare sul turismo perché distruggere i nostri fondali invece di rendere finalmente fruibile il pontile? Perché aprire alle paranze in modo indiscriminato, senza aver dato nessuna informazione alla cittadinanza? Perché non adeguare l’impianto di depurazione invece di scaricare a mare, prima di pensare allo strascico?
La pesca a strascico nel Golfo di Patti, nello specchio compreso tra capo Milazzo e Capo Calavà, così come quelli di Castellammare e Catania, è vietata da dal 1990, da quando è entrata in vigore un’apposita legge regionale che puntava a consentire il ripopolamento ittico. Uno studio effettuato nel 1996 proprio per valutare gli effetti del divieto, eseguito nel Golfo di Castellammare, aveva evidenziato risultati positivi in termini di biomassa pescabile ed i ricercatori auspicavano una estensione dei divieti anche in altre zone. In passato anche diverse erano state le iniziative per combattere i fenomeni di pesca a strascico illegali e favorire la pesca artigianale. Addirittura nel 2015 il Golfo di Patti fu oggetto di studio dell’Università di Genova che aveva scelto questo specchio d’acqua proprio perché non sotto gli effetti dello stress procurato dalla pesca a strascico. Nel corso della presentazione dello studio era emerso che nei fondali pattesi è presente anche una vegetazione molto rara, tra cui la Gorgonia monopodiale, oltre a coralli molli e coralli neri. Anche Federcopesca, in quella occasione, con il responsabile Nino Accetta, aveva espresso l’impegno per una pesca sostenibile, per la tutela dell’ambiente marino e dei fondali.
Adesso con la decisione dell’assessore regionale alla pesca Edy Bandiera si ritorna al passato autorizzando nuovamente la pesca a strascico.