Coronavirus Messina – I tamponi vanno a rilento, le proteste dei sindaci
L’esame dei tamponi andrebbe a rilento in provincia di Messina. Lo aveva lamentato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, in una delle sue dirette facebook e adesso iniziano a sollecitare una maggiore solerzia anche i primi cittadini della provincia.
In particolare i sindaci del Distretto D31 hanno scritto al Prefetto di Messina e al commissario straordinario dell’Asp per evidenziare, tra le altre questioni, l’aspetto fondamentale riguardante il risultato degli esami epidemiologici.
A firmare la lettera sono stati i sindaci dei comuni di Sant’Agata Militello, Torrenova, Capo d’Orlando, Acquedolci, Galati Mamertino, Frazzanò, San Salvatore di Fitalia, Militello Rosmarino, Caronia, Alcara Li Fusi, Castell’Umberto, Longi, San Marco d’Alunzio, Naso, Tortorici, Mirto, Capri Leone e San Fratello.
“Ancora oggi – si legge nel documento – non risulta terminato il ciclo di tamponi effettuati su tutti i soggetti collegati alla pista epidemiologica partita dai casi di contagio nella RSA, finanche degli stessi dipendenti della struttura con sede in Capo d’Orlando dei quali, ad oggi, non si conoscono gli esiti pur essendo noti e positivi quelli di un medico ivi operante. Non si conoscono, difatti, gli esiti di troppi soggetti che, se positivi, determinerebbero l’apertura di uno scenario preoccupante per il gran numero di contatti da individuare alla luce anche della professione svolta da diversi soggetti ad oggi in attesa del risultato del tampone e, nei confronti dei quali, i Sindaci non hanno, allo stato, strumenti per obbligarli all’isolamento fiduciario. Tale quadro diventa ancora più allarmante in relazione ai casi di positività riscontrati nel presidio ospedaliero di S. Agata Militello che, in caso di positività degli ulteriori tamponi effettuati, potrebbe determinare la paralisi del presidio ospedaliero con ricadute gravissime per l’intero comprensorio dei Nebrodi”.
Ieri anche il sindaco di Santa Marina Salina, Domenico Arabia, aveva evidenziato che solo ieri erano stati comunicati una parte dei tamponi effettuati il 27 marzo scorso, quasi nove giorni dopo il prelievo del campione.
Un problema che sembrerebbe che sia stato risolto e che, adesso, dovrebbe portare ad eseguire l’esame dei tamponi in tempi più rapidi, ma che sicuramente ha preoccupato non poco i sindaci che hanno deciso di lamentare questa situazione chiedendo di velocizzare l’iter soprattutto nelle aree dove sono presenti focolai al fine di definire di poter adottare i dovuti provvedimenti in maniera rapida ed efficace.