Capo d’Orlando, Sant’Agata Militello e Santo Stefano di Camastra, un’unica ZES a servizio di un comune sistema integrato di portualità
Sinergia,
lavoro e programmazione comune tra le aree portuali di Capo
d’Orlando, Sant’Agata Militello e Santo Stefano di Camastra. Un
ambizioso progetto al quale stanno lavorando i tre sindaci Franco
Ingrillì, Bruno Mancuso e Francesco Re, dei comuni costieri della
provincia di Messina facenti parte, come previsto dall’attuale
piano regionale della portualità turistica, di un unico sistema
portuale che assegna alle tre realtà compiti e mission diversificate
ma tra loro connesse e sinergiche. Obiettivo comune è quello di
superare gli angusti limiti della continuità territoriale e
candidarsi a diventare un’unica area Zes (Zona Economica Speciale),
finalizzata ad offrire condizioni di ottimale defiscalizzazione ad
aziende locali ed a nuovi potenziali investitori. Realizzare un’unica
area Zes che abbia come riferimento territoriale le tre realtà
portuali dei Nebrodi, che insieme sono rappresentative di una
potenziale disponibilità di più di 2000 posti barca, sufficiente ad
offrire una parziale risposta al fabbisogno stimato in 5000 posti
barca di cui necessità il grande attrattore turistico presente
nell’area che è il dirimpettaio arcipelago delle Eolie.
I
tre comuni puntano dunque non solo a rappresentare simbolicamente
l’ottava isola delle Eolie ma a diventare, nell’area del
Mediterraneo, un sistema hub di portualità turistica, commerciale e
peschereccia in grado di offrire servizi di accoglienza, ormeggio,
rimessaggio e cantieristica di eccellenza, fruibili 12 mesi l’anno,
grazie alle straordinarie condizioni climatiche di cui beneficia il
territorio.
Obiettivo
dichiarato delle tre realtà è quello di costituire un unico polo
portuale che avvalendosi delle condizioni di vantaggio fiscale di cui
godono le aree Zes e possa rappresentare, a livello europeo nell’area
del Mediterraneo, una valida e concorrenziale alternativa agli altri
competitors internazionali, soprattutto spagnoli e maltesi.
Un
sistema che guardi non solo al mare, ma che sia in grado di offrire
condizioni di rilancio e sviluppo alla piccola e media impresa
presente nelle aree dei centri interessati ed in quelle delle realtà
limitrofe, al variegato mondo dell’artigianato locale di cui Santo
Stefano di Camastra e le sue ceramiche rappresentano una nota di
eccellenza; una sinergia in grado anche e soprattutto di valorizzare
i tesori monumentali e paesaggistici dei Nebrodi e con essi le tante
eccellenze agro- alimentari. Un progetto ambizioso ma realistico,
nella cui stesura e realizzazione è intenzione dei sindaci
coinvolgere tutte le forze sociali e produttive presenti sul
territorio, unitamente agli stakeholder rappresentativi di interessi
diffusi e variegati. I rappresentanti delle tre amministrazioni
comunali hanno già avviato, nei giorni scorsi, contatti con il mondo
accademico messinese per far sì che lo stesso collabori e supporti
l’iniziativa, a partire dalla richiesta di riperimetrazione di Area
Zes che congiuntamente i tre sindaci si apprestano ad inoltrare al
Governo Regionale affinché lo stesso la possa, in maniera
condivisa e convinta, candidare l’iniziativa promossa nell’ambito
dell’annunciata costituzione di nuove aree Zes da parte del
titolare del dicastero per il Sud, ministro Giuseppe Provenzano. La
prossima settimana Ingrillì, Mancuso e Re hanno già in programma un
incontro operativo con un noto economista e docente universitario
messinese, per iniziare a focalizzare contenuti e termini della
richiesta da avanzare.