Oliveri (Me) – Una grande comunità raccontata dal sindaco Francesco Iarrera
Da diversi mesi ad Oliveri si respira un’aria nuova, una comunità che si è riscoperta in tutta la sua bellezza e che oggi, in piena emergenza Coronavirus, non smentisce lo spirito d’amore che l’avvolge.
Con in testa il sindaco Francesco Iarrera, Oliveri oggi si dimostra più solidale che mai, unita e compatta nel superare questo difficile momento. “Ad Oliveri – ha detto il primo cittadino – c’è una grande complicità tra Amministrazione e cittadini che oggi è un valore aggiunto. Poco avremmo fatto senza l’aiuto della popolazione”.
Uno degli episodi che racconta l’essenza della solidarietà ad Oliveri è stato reso noto dal primo cittadino. “Un signore – ha spiegato Iarrera – è venuto a chiedere aiuto al banco alimentare allestito presso il palazzo municipale. Si tratta di una persona che ha sempre lavorato e che adesso, a causa del blocco imposto per l’emergenza coronavirus, si è trovato in difficoltà. Era molto imbarazzato nel dover chiedere aiuto, ma è stato costretto a farlo perchè si trova in vera difficoltà. Quello che ha fatto mi ha commosso parecchio. Ha preso delle buste con quello che gli serviva e dopo circa un’ora è tornato con due enormi cassette contenenti verdure fresche appena raccolte e della frutta. Le ha lasciate al banco alimentare dicendomi che voleva contribuire anche lui ad aiutare ed era mortificato di non poter dare di più. La mia sensazione è di aver ricevuto molto di più di quello che abbiamo potuto dargli e non mi riferisco in termini economici, ma di valore umano per il suo gesto che è stato davvero straordinario”.
Oliveri, da diversi mesi, si è riscoperta comunità e questa storia è uno degli esempi tangibili del senso di appartenenza. “I cittadini – ha detto Iarrera – hanno capito che il territorio non è di chi amministra ma di ogni singola persona che vi abita. Tutto quello che si realizza è della cittadinanza ed ognuno collabora al fine di migliore. Il gruppo che collabora con me è fatto di gente giovane e di grande volontà. C’è molto dialogo, si parla molto, e da ogni dialogo escono idee che si cerca, poi, di far vivere”.
Tra le idee nate in queste settimane, interessante c’è la creazione di un archivio di foto storiche fornite dalla cittadinanza per ricostruire le tradizioni di Oliveri con il contributo di tutta la popolazione. “In qusesto momento buio – ha detto il sindaco Iarrera – abbiamo capito che è opportuno non farsi assorbire totalmente dall’emergenza coronavirus e che è necessario guardare al futuro ed iniziare a progettare. Questa iniziativa è nata per coinvolgere la cittadinanza e distarla da questo difficile momento, ma che prende il via da un progetto concreto che è quello di creare un museo virtuale a cui stiamo lavorando e che vogliamo mettere in rete entro l’estate”.
Lo spirito e la maturità dei cittadini di Oliveri lo si riscopre anche nel rispetto delle regole previste dalle normative per far fronte l’emergenza covid-19. “Stare in casa per un periodo così lungo è davvero dura – ha evidenziato il sindaco. Io sto ammirando lo sforzo che tutti stanno facendo. La maggior parte delle persone stanno rispettando le regole e rimangono in casa. Abbiamo anche avviato un gruppo di volontari per sensibilizzare le persone a rispettare le normative. Poi stiamo effettuando un controllo stringente per monitorare chi entra o esce dal territorio comunale in modo da poter avere il quadro in tempo reale di quello che accade. Questo ci permette di poter agire tempestivamente in caso di bisogno”.
Il primo cittadino guarda al futuro e vede la luce alla fine del tunnel. “Dobbiamo smettere di farci assorbire totalmente dall’emergenza coronavirus – ha detto. Abbiamo messo in piedi un sistema che ci permette di affrontare le varie situazioni legate al covid-19. E’ inutile stare li a concentrarsi su qualcosa che non possiamo cambiare. Dobbiamo, invece, focalizzare i nostri sforzi su quello che possiamo contribuire a migliorare e dobbiamo essere pronti appena l’emergenza sarà finita a scattare e farci trovare pronti per ricominciare. Sono convinto che, malgrado tutte le difficoltà inevitabili, con le giuste attività che potranno essere messe in campo l’estate 2020 non sia persa e che potremo ancora recuperare. Non dobbiamo compiere l’errore di considerarla persa. Sappiamo che dovremo impegnarci molto per recuperare e sono certo che potremo fare bene anche nella prossima stagione estiva”.