Nasrin Sotoudeh socia onoraria della camera penale di Patti
La Camera penale di Patti ha iscritto, tra i propri membri, quale socio onorario, l’avv. Iraniano Nasrin Sotoudeh, esprimendo, in tal modo tutto lo sdegno degli avvocati pattesi contro la condanna a 38 anni di carcere e 148 frustate. Le accuse sono quelle di ‘collusione contro la sicurezza nazionale’, ‘propaganda contro lo Stato’, ‘istigazione alla corruzione e alla prostituzione’, e ‘essere apparsa in pubblico senza hijab’ (il velo obbligatorio per le donne in Iran). Si tratta della più severa sentenza emessa nei confronti di un difensore dei diritti umani in Iran. La decisione dei giudici, che hanno calcolato la pena applicando la discrezionalità che l’art. 134 del Codice Penale iraniano permette nel caso di tre o più capi d’accusa, ha sommato 4 anni alla pena massima di 29 anni (che, considerando una condanna precedente, raggiungono i 38 anni di reclusione).
L’Avv. Nasrin Sotoudeh è stata in realtà condannata per il solo fatto di espletare la propria funzione e i propri doveri professionali, difendere le libertà e i diritti fondamentali, specialmente in difesa dei più deboli, delle donne e contro la pena di morte. Proprio per il suo impegno è stata insignita nel 2012 del premio Sakharov del Parlamento Europeo per la libertà di pensiero ed è stata decretata vincitrice del Premio Trarieux 2018, il più antico premio conferito ogni anno dagli avvocati ad un avvocato che, con la sua attività e la sua sofferenza, si sia distinto in modo particolare per la difesa dei diritti umani.
La proposta di iscrivere quale socia onorario l’avv. Nasrin Sotoudeh h per aver difeso le donne che tra Dicembre 2017 e Gennaio 2018 si erano tolte il velo, è stata avanzata dal presidente della Caemra penale di Patti, avv. Carmelo Occhiuto ed è stata approvata all’unanimità. La delibera è stata inviata direttamente all’avv. Nasrin Sotoudeh presso la prigione di Tehran dove si trova attualmente detenuta.