Domenica 9 marzo il Carnevale prosegue a Patti ed Acquedolci

Il Gran Carnevale Pattese, dopo il successo delle due tradizionali sfilate della domenica e del martedì grasso, proseguirà con l’ultimo atteso appuntamento domenica 9 marzo 2025. Ma Patti non sarà l’unico comune che ha scelto di allungare i festeggiamenti del Carnevale. Infatti anche Acquedolci concluderà domenica prossima con l’ultima sfilata. Ma la novità di proseguire la manifestazione dando la possibilità a chi lavora e fa sacrifici per realizzare il Carnevale con una sfilata in più non è una novità introdotta quest’anno a Patti. Infatti una giornata aggiuntiva in cartellone esiste da diverso tempo in altre parti d’Italia in cui il Carnevale non si ferma con il martedì grasso.

In Trentino sono numerosi i centri in cui i festeggiamenti non si concludono con il martedì grasso, ma proseguono oltre. Sfilate aggiuntive, ormai tradizionali, anche a Mondovì (CN), Jesolo (VE), Caorle (VE), Bari e Molfetta in Puglia, così come a Maiori sulla costiera amalfitana. Ed ancora a Foiano della Chiana in Toscana, a Crema in Lombardia ed il famoso Carnevale di Cento che si protrae fino a domenica 16 marzo. In provincia di Avellino prosegue il suo viaggio nella tradizione irpina sino al 9 marzo con sfilate, musica, storia e divertimento.

Non mancano iniziative anche in Ligura a Diano Marina e in Molise a Larino. E tra le iniziative pi antiche in Italia, a Bergamo, una città fortemente religiosa, c’è anche la sfilata di mezza Quaresima che quest’anno giunge all’edizione 101. Un appuntamento che sulla scia dei festeggiamenti carnascialeschi, in un giorno di colore crea una pausa in mezzo alla meditazione.

Ma come era prevedibile a Patti non sono mancate le polemiche per la scelta degli organizzatori di allungare la festa anche alla prima domenica di Quaresima. Ma si tratta solo di una minoranza sparuta che non trova altro interesse se non la critica gratuita. Chissà se le stesse persone si sono mai lamentate per la questione del crocefisso nelle scuole o sulla polemica riguardante il presepe o i canti di Natale negli istituti scolastici?

Ma l’aspetto da considerare è che non si è meno cristiani se non si seguono alla lettera le imposizioni religiose. Del resto Carnevale e Quaresima sono strettamente collegati. L’uno sostiene e giustifica l’altro. L’origine dell’evento carnascialesco come lo conosciamo oggi trova origine nel Medioevo ed aveva lo scopo di portare alla luce tutti i mali che poi l’individuo doveva espiare nel periodo di penitenza che accompagna alla Pasqua. Ma con la secolarizzazione della società, Carnevale e Quaresima hanno perso il loro significato originario. Ad esempio, il Carnevale che nasce come una festa violenta è mutato pur conservando alcuni legami con il passato: è ancora presente l’aspetto irriverente e popolare, la denuncia contro le autorità, ma l’atteggiamento violento si è convertito in una forma più blanda e accettabile, come il lancio di coriandoli. Ed alla fine, sfilare la prima domenica di Quaresima è un aspetto poco importante, perchè ciò che conta veramente è come il singolo si rapporta con la propria fede. E poi non esiste nessuna legge divina che vieta il divertimento. Anzi il Signore ci vuole gioiosi. L’importante è farlo in maniera corretta senza oltrepassare i limiti della decenza.

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