Patti (Me) – I numeri del piano Tari 2019 bocciato dal Consiglio comunale
Ammonta a 2.066.670,94 il piano finanziario del servizio dei rifiuti urbani per l’anno 2019 redatto dal Comune di Patti e, recentemente, bocciato da civico consesso.
Fermandosi ai numeri del piano Tari ci sarebbe un aumento di circa 320mila euro rispetto a quello approvato nel 2018 che era di 1.743.618,40 euro. Dal piano finanziario si evince che il servizio di spazzamento, raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti è gestito dalla RTI Pizzo Pippo – Onorafo Antonino srl a seguito di aggiudicazione definitiva mediante espletamento della gara presso l’Urega di Messina per sette anni per un importo di 969.182,55 euro. Nell’offerta tecnica di aggiudicazione, in migliorativa, la ditta aggiudicataria si impegnava ad effettuare il servizio di porta a porta su tutto il territorio comunale per un numero di utenze pari a 6751. Ad oggi il numero di contribuenti iscritti a ruolo ammonta a 9298 con un incremento di 2547 utenze. Il gestore, quindi, si evince dal piano tari, si trova ad effettuare il servizio su un numero maggiore di utenze, con un relativo incremento di costi, sia per l’acquisto di kit di contenitori che per il dimensionamento del servizio. Su richiesta dell’amministrazione la ditta effettua un servizio differente per alcune tipologie di utenze relativo al ritiro dell’umido non previsto dal progetto originario ed una maggiore frequenza di ritiro della frazione secca con conseguenti maggiori oneri economici. Alla luce del maggiore numero di utenze il costo maggiore per coprire la differenza tra l’importo della gara e quello emerso è di 320.183,37 euro. Inoltre a seguito delle richieste dell’amministrazione che sono dettate dagli obblighi nascenti dalla necessità di garantire le percentuali di raccolta differenziata previsti dalla Regione Siciliana si è determinato un maggiore costo pari a 113.433,31 euro a cui devono essere detratti servizi non più richiesti pari a 43.934,11 euro. Inoltre, per prevedere una maggiore frequenza di ritiro per pannolini e pannoloni si è registrato un costo maggiore di 24.477,06 euro. A questo si aggiunge anche un maggiore costo relativo alla raccolta della frazione organica che è calcolata in 270mila euro. A fronte delle modifiche al servizio originario il costo complessivo del servizio di raccolta porta a porta lievita ad un totale di 1.424.758,10. Se da un lato aumentano i costi del servizio originariamente previsti, grazie alla percentuale raggiunto per la raccolta differenziata si è registrato un abbassamento dei costi per il conferimento in discarica. La previsione, per il 2019, è pari a 510mila euro per i 12 mesi a fronte della somma spesa nel 2018 di 669.710,21 euro con un risparmio stimato di 159.710,21 euro Sulla base della normativa vigente la tari è dovuta da chiunque possieda o detenga locali aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le tariffe sono commisurate sulla base di criteri stabiliti dal regolamento comunale. Gli introiti previsti dal Comune devono assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio. La tariffa è composta da una quota fissa legata alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti e da una variabile rapportata alle quantità dei rifiuti conferiti al servizio fornito e all’entità degli oneri di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi. Le tariffe si dividono in “domestiche”, che sono 6216, per le quali accanto alla superficie imponibile dell’abitazione viene considerato anche il numero dei componenti del nucleo familiare e “non domestiche” considerando le categorie di attività e la superficie.