Patti – L’assessore Crisà in prima linea per il “Barone Romeo”
Tre nuovi anestesisti potrebbero arrivare a breve presso l’ospedale “Barone Romeo” di Patti. E’ questa la buona notizia emersa dall’incontro che il nuovo sindaco Gianluca Bonsignore ha avuto con il direttore sanitario del presidio Franco Catalfamo ed i primari delle varie divisioni ospedaliere.
La riunione aveva lo scopo di un confronto preliminare che il primo cittadino ha voluto fare per evidenziare la volontà di impegnarsi per l’ospedale di Patti. “Il messaggio che ho voluto lanciare – ha detto Bonsignore – è quello che devono essere riannodati i fili di un rapporto che si è perso con il mondo della politica regionale e che sarà costante la presenza degli organi comunali per la tutela della sanità pubblica e la salvaguardia dell’ospedale “Barone Romeo”. Ritengo sia imprescindibile creare un rapporto nuovo sia con la direzione provinciale dell’Asp che con l’assessorato regionale alla sanità”.
Nel corso dell’incontro a cui ha preso parte anche l’assessore comunale Gaetano Crisà, sono state evidenziate le carenze del nosocomio ed è stato garantito l’impegno per portare le esigenze della struttura nelle sede istituzionali opportune. Tra le principali criticità evidenziate c’è la carenza del personale medico anestesista. E’ emerso, nel corso della riunione, la presenza attuale di 11 medici a fronte di una pianta organica che ne prevede 19 con tutte le difficoltà che derivano dal garantire la copertura di tutte le necessità del nosocomio che è costretto a limitare l’attività. La carenza di medici si registra in quasi tutti i reparti compreso il pronto soccorso. Altra questione sottolineata riguarda l’ortopedia, ormai ridotta quasi completamente ad attività ambulatoriale, dove si attende, tra l’altro, che venga bandito il concorso per il primario. Anche il punto nascita, che annualmente registra quasi 1000 parti, lavora in emergenza a causa della carenza di personale. Attualmente, infatti, sono presenti solo sette ginecologi che, aggiunto alla carenza di anestesisti nell’ospedale, rende difficoltoso intervenire in caso di più urgenze contemporanee costringendo, tra l’altro, i medici anche a turni estenuanti.
I vari primari, nel dialogare con il primo cittadino, hanno evidenziato le numerose difficoltà ad operare a pieno regime al fine di poter offrire tutti i servizi che la struttura potrebbe dare ad un vasto territorio che solo per l’area nebroidea copre una popolazione di quasi sessantamila persone e che per alcuni servizi, come l’emodinamica e l’utin, serve un bacino di oltre 236mila persone.
“Principalmente – ha detto l’assessore Crisà – le criticità riguardano la carenza di personale in tutti i reparti dell’ospedale. Interverremo presso le sedi opportune per sensibilizzare le istituzioni verso una struttura che merita attenzione portando a conoscenza delle varie carenze. La priorità riguarda certamente gli anestesisti che attualmente sono in numero non sufficiente. La presenza dell’amministrazione comunale sarà costante perchè riteniamo prioritario tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Proprio per questo faremo il possibile perchè l’ospedale sia adeguatamente attenzionato nelle sedi politiche”.
Non solo problematiche per il nosocomio pattese, ma anche mezze buone notizie sono arrivate nel corso dell’incontro. Infatti è stato reso noto che la risonanza magnetica, finalmente dopo quasi tre anni, è entrata in funzione e, dopo i primi tempi di rodaggio con un impiego solo interno, ha anche aperto ai pazienti esterni anche se ancora non funziona a pieno regime essendo impiegata solo alcuni giorni la settimana, dal martedì al venerdì. La questione critica, in merito all’importante, strumentazione diagnostica riguarda però la mancanza di medici per la messa in funzione a regime che per adesso è tamponata con medici esterni impiegati a progetto.
Dall’incontro è emerso un aspetto importante che è quello di una nuova attenzione nei confronti del “Barone Romeo” da parte delle istituzioni locali in questo ultimo decennio poco attente alla salvaguardia del nosocomio. L’impegno è richiesto anche per cercare di far classificare il nosocomio pattese come ospedale di primo livello considerando che attualmente è indicato come ospedale di base, nonostante siano presenti specialità mediche di élite quali l’emodinamica e l’Utin che forniscono un servizio indispensabile e di altissima qualità per un vasto territorio.