Piraino – Scoperta una piantagione di canapa indiana. Tre giovani arrestati dai Carabinieri

Nella giornata di ieri, nel corso di un servizio finalizzato a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Piraino hanno arrestato, in flagranza di reato, D.A., M.G. e T.A., di età compresa tra i 19 e 20 anni, tutti di Brolo (ME), incensurati, per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, in concorso.

Nel corso di servizi di controllo del territorio finalizzati, nello specifico, al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Piraino, da diversi giorni, avevano rilevato la presenza di tre giovani che, a bordo di un veicolo in uso ad uno di essi, in maniera sistematica, si dirigevano verso la località Calamaci. Sono stati avviati servizi di osservazione da parte dei Carabinieri della locale Stazione che, nella giornata di ieri, hanno dato corso ad attività di perquisizione in un terreno in uso ad uno dei giovani, che ha permesso ai Carabinieri di sorprendere i tre uomini nella predetta località e, in particolare, due di essi mentre erano intenti ad innaffiare una piantagione di canapa indiana, approntata su un terreno di proprietà del padre di uno dei ragazzi, inconsapevole di quanto predisposto dal figlio, con la complicità dei due amici. La conseguente perquisizione ha consentito di rinvenire 7 piante di cannabis indica, di altezza variabile tra i 30 ed i 180 centimetri, che sono state sradicate e sottoposte a sequestro, unitamente a fertilizzante utilizzato per la coltivazione, nonché a circa cinque grammi di marijuana, già suddivisa in dosi, rinvenuta nella disponibilità di D.A.. Pertanto, i tre giovani sono stati arrestati dai Carabinieri, in flagranza di reato, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, D.A., M.G. e T.A. sono stati tradotti presso le loro rispettive abitazioni e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida con rito direttissimo.

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