Patti – L’ex sindaco Pippo Venuto analizza i dieci anni trascorsi

Uno sguardo al passato ed uno al futuro con l’ex sindaco Giuseppe Venuto. Alla guida della città dal novembre 2000 al giugno 2011, l’ex primo cittadino ha raccontato, da osservatore, come vede la sua città dieci anni dopo la fine della sua sindacatura.

“Il mio rammarico – ha detto l’ex sindaco Giuseppe Venuto – è che in questi dieci anni è stata distrutta l’idea che avevo cercato di costruire di Patti ovvero quella di città dei servizi. Si è abbandonato quel percorso per sviluppare quello del turismo. Alla fine ci siamo ritrovati che non siamo più una città di servizi, ma non siamo diventati nemmeno una città propriamente turistica”.

Venuto è molto critico, ma con moderazione. “Le frazioni – ha detto – sono rimaste così come le ho lasciate. Durante il mio mandato abbiamo cercato di dare servizi a questa parte del territorio. Avrei voluto portare l’acquedotto nelle frazioni, ma vedo che a dieci anni di distanza tutto è quasi rimasto invariato”. L’ex sindaco tocca anche la questione attuale dell’ospedale. “Mi sono battuto per difendere l’ospedale – ha evidenziato. I tentativi di depotenziamenti ci sono sempre stati, ma abbiamo sempre lottato per mantenere una struttura di alto livello. Oggi, purtroppo, mi sembra di capire che l’ospedale ha subito dei tagli notevoli. Quando a Patti si indeboliscono i servizi e l’ospedale è inevitabile che la città abbia un decadimento economico e sociale”.

Nel suo osservare la Patti di oggi e la vita amministrativa, Venuto tocca il tema del coinvolgimento dei cittadini. “Vedo – ha sottolineato – che si affievolisce sempre di più l’attenzione verso la politica. Al di là dei social, il dibattio è neutro rispetto ai reali problemi. Non c’è interessamento dei cittadini e manca il coinvolgimento della gente. Forse perchè non c’è stato un adeguato coordinamento tra la città e l’amministrazione o forse perchè c’è un allontanamento dalla politica. E questo non è un bene perchè se manca il confronto con la gente vengono meno le condizioni per crescere”.

L’ex sindaco parla anche dei problemi economici dell’Ente. “Non credo – ha affermato – che la difficoltà di questi anni ad amministrare sia dovuta ai debiti fuori bilancio. Non si può addossare la responsabilità a questo aspetto. Ogni amministrazione si troverà a pagare i debiti fuori bilancio di quelle precedenti così come quella di ora ne lascerà alle prossime. E’ un aspetto fisiologico con cui convivere e non può essere un alibi. La mia amministrazione a pagato debiti anche risalenti agli anni ottanta”.

Ed a pochi mesi dalle elezioni per il rinnvo delle cariche amministrative non prende posizione netta ed esclude un ritorno in campo. “Non ho il desiderio di ricandidarmi – ha detto. Ritengo di aver dato quello che ho potuto alla città di Patti. Continuo ad essere un osservatore attento della vita politica cittadina. Per quanto concerne il futuro non credo che le prospettive siano delle migliori perchè ormai le difficoltà ad amministrare aumentano sempre di più”.

E sui possibili candidati rimane in attesa. “C’è ancora molta confusione ed i giochi non sono ancora fatti – ha sottolineato. Questo sistema elettorale maggioritario penalizza la città e la rappresentatività. Ritengo che sarà opportuno che i tanti candidati che si sono fatti avanti e si faranno avanti nei prossimi mesi trovino una sintesi per non giungere ad una frantumazione del voto. Mi auguro che venga fuori il meglio della società e con persone che vogliono spendersi per la gente. La politica deve essere intesa come servizio. Inoltre ritengo che il prossimo sindaco debba essere una persona capace che conosce la macchina amministrativa e con le giuste idee. Il sindaco deve avere anche delle doti imprenditoriali e soprattutto riuscire a dotarsi di una squadra amministrativa capace e organizzare al meglio gli uffici che lo devono supportare”.

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