Patti – Quasi pronta la dichiarazione di dissesto
Il Comune di Patti è sulla strada del dissesto finanziario. Il responsabile dell’area economica dell’Ente, dott. Carmelo Torre, facendo seguito a quanto affermato nell’ultima tornata del civico consesso, ha iniziato a predisporre gli atti previsti dal TUEL.
E’ già stata predisposta anche una bozza della proposta che dovrà, nelle prossime settimane, essere sottoposta al vaglio del consiglio comunale.
Nelle premesse viene ripercorso l’iter recente che ha portato alla predisposizione della delibera partendo dalla nota del ragioniere Torre con cui veniva segnalato “a seguito di ricognizione effettuata dai vari responsabili di settore dll’Ente, la presenza di una massa passiva di € 3.423.429,87 che, insieme allo squilibrio di parte corrente del redigendo bilancio 2020/2022, crea uno squilibrio strutturale in grado di provocare il dissesto finanziario”.
Successivamente il consiglio comunale, in data 17 novembre, bocciava l’avvio al ricorso al riequilibrio finanziario pluriennale. Nel frattempo la Regione Siciliana nominava un commissario ad acta per la redazione dello strumento finanziario il quale, preso atto della scelta operata dall’assemblea cittadina, invitava il ragioniere dell’Ente, Carmelo Torre, ad attivare le procedure previste dal testo unico degli enti locali.
L’amministrazione procedeva a proporre al consiglio comunale una nuova delibera di avvio del pre dissesto rinviata prima il 19 dicembre, poi il 10 gennaio e adesso psta all’ordine del giorno del consiglio fissato per l’11 febbraio.
Sempre dalla bozza di dichiarazione del pre dissesto si evincerebbe che la grave situazione dell’Ente deriverebbe da tre aspetti fondamentali. Il primo riguarderebbe l’esistenza di debiti certi ed esigibili di terzi per l’ammontare di € 3.765.145,70. Il secondo aspetto sarebbe inerente lo “squilibrio strutturale della parte corrente del bilancio, dovuto anche alle dimensioni assunte dal fondo crediti di dubbia esigibilità (€ 3.248.616,01 per l’esercizio finanziario 2020) che non consente di pareggiare il bilancio di previsione 2020/2022. Infine la crisi economica del Come deriverebbe dallo squilibrio di cassa. Secondo quanto riportato nella proposta inviata ai consiglieri per posta certificata “l’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti è stato di 298,87 giorni nel 2019 e 246,01 giorni nel 2020” il che a sua volta “genera ulteriori passività per interessi moratori da ritardato pagamento”.
Sulla scorta della situazione economica dell’Ente sembrerebbe quindi che la strada del dissesto, allo stato dei fatti e delle ultime vicende, sia quasi inevitabile.
Allo stato attuale non si conoscono i tempi con cui l’amministrazione comunale porterà in aula la dichiarazione di dissesto finanziario. Potrebbe anche essere probabile che arrivi nell’assemblea cittadina l’11 febbraio assieme alla riproposizione del riequilibrio finanziario pluriennale, ma non è da escludere che, in caso i tempi possano essere più veloci, che sia convocato un civico consesso già nelle prossime settimane per vagliare la proposta.
Considerando che per l’assise non si tratta di un termine perentorio non è da escludere che si possa registrare un ulteriore rinvio sia per quanto riguarda il dissesto che per lo stesso riequilibrio.