Patti – La minoranza chiede lumi sui conti del Comune
La mancata approvazione da parte del consiglio comunale di Patti dell’avvio della procedura del riequilibrio finanziario pluriennale continua a tenere banco in città. Se da un lato ci si interroga sul futuro, soprattutto dal punto di vista di quello che sarà l’iter che potrebbe portare anche a dichiarare il dissesto finanziario dell’Ente di Palazzo dell’Aquila, dall’altro interessa capire l’aspetto politico sulla scelta dell’opposizione di non votare la procedura richiesta dall’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Aquino.
E proprio su quest’ultmo aspetto i consiglieri di minoranza Natalia Cimino, Filippo Tripoli, Federico Impalà, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Giovanni Di Santo hanno presentato al primo cittadino una interrogazione a risposta scritta.
In particolare i sei consiglieri dell’opposizione chiedono chiarimenti in merito alle perplessità che hanno sollevato nei due consigli comunali in cui si è affrontato il tema del riequilibrio e che non hanno avuto risposta da parte dell’esecutivo.
La minoranza chiede di sapere se sia stata effettuata, negli anni passati, una ricognizione dei debiti fuori bilancio. Inoltre l’opposizione interroga l’amministrazione sulle motivazioni per cui l’Ente avrebbe “pagato dei debiti fuori bilancio con data successiva rispetto a quelli individuati a seguito delle ricognizione posta in essere solo recentemente dal dott. Torre e come mai nel rendiconto del 2019, approvato ad agosto non vi è traccia dei debiti fuori bilancio”.
Ancora incalzano per venire a conoscenza di “quali misure correttive disposte dalla Corte dei Conti duranti i due mandati dell’amministrazione Aquino sono state poste in essere a seguito di approvazione dell’organo consiliare”. Il riferimento è alle note inviate dall’organo di controllo a seguito dei rendiconti 2017 e 2018.
Inoltre Natalia Cimino, Filippo Tripoli, Federico Impalà, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Giovanni Di Santo chiedono di sapere per cui la richiesta di accesso al fondo di rotazione presentata con il riequilibrio finanziario pluriennale “è carente di appropriata motivazione” e se esiste un elenco dei crediti vantati dal Comune, se sia stata eseguita una ricognizione e come mai nella proposta di riequilibrio non vi è traccia dei crediti vantati dal Comune da parte dei privati a vario titolo.
I consiglieri di opposizione chiedono una rispsota in tempi celeri al fine “di predisporre un eventuale nuova proposta da sottoporre ai pareri dell’ufficio economico-finanziario”.
In merito all’iter che seguirà la bocciatura del riequilibrio finanziario pluriennale a meno di una immediata dichiarazione di dissesto, non vi sarebbe certezza. Sia da parte dell’amministrazione comunale che da parte dell’opposizione non si conoscono i prossimi passi. Diverse le ipotesi avanzate. La prima riguarda la nomina di un commissario da parte della Regione Siciliana per l’approvazione della procedura di riequilibrio. Una seconda ipotizza la decadenza del civico consesso se non addirittura di un commissariamento complessivo dell’Ente.
Ancora, un’altra possibile strada è quella che la Regione Siciliana, davanti alla mancata approvazione del bilancio di previsione da parte della Giunta Aquino nomini un commissario che potrebbe optare anche per avviare l’iter del dissesto finanziario dell’Ente.
A queste si aggiungono molte altre ipotesi che, però, appaiono poco verosimili. Bisognerà attendere, quasi certamente, la fine dell’anno o i primi mesi del 2021 per capire cosa accadrà realmente e come si svilupperà l’attività amministrativa del Comune fino alle prossime elezioni previste per la primavera.